Il Micofenolato Mofetile

Micofenolato Mofetile è un principio attivo immunosoppressore utilizzato comunemente per prevenire il rigetto d’organo di un trapianto renale, cardiaco o epatico da parte dell’organismo, insieme a Ciclosporina e Corticosteroidi. Micofenolato Mofetile è un profarmaco, ovvero un farmaco inattivo che, solo una volta assorbito va incontro a idrolisi e si trasforma in un metabolita attivo chiamato acido micofenolico, che agisce sul sistema immunitario inibendo in modo selettivo, non competitivo e reversibile, l’inosino monofosfato deidrogenasi (IMPDH) enzima cardine della biosintesi de novo delle purine e, di conseguenza, MM agisce con funzione inibitoria sulla proliferazione dei linfociti T e B.

Nel trattamento per il paziente con Miastenia, Micofenolato Mofetile è stato valutato come farmaco analogo della ciclosporina, all’interno dei trattamenti immunomodulanti. Il trattamento con MM generalmente permette di ridurre il dosaggio di cortisone senza peggioramento dei sintomi miastenici. Tuttavia, una volta iniziata, è stato registrato come la sospensione o la marcata riduzione della terapia con micofenolato possa aumentare il rischio di esacerbazione della malattia, determinando l’idea il farmaco svolga un ruolo nel mantenimento della remissione o nello stato minimo di manifestazione della malattia.

Il micofenolato è un potente teratogeno nell’uomo. L’esposizione al medicinale durante la gravidanza, quindi, determina un aumento del rischio di aborti spontanei e malformazioni congenite. In particolare, le indicazioni consigliano di non usare MM in gravidanza se non in mancanza di un trattamento alternativo adeguato, o in donne in età fertile senza precedente test di gravidanza, in modo da escludere l’uso involontario del medicinale durante la gravidanza.