Le Immunoglobuline sottocute (SCIG)

Le preparazioni con immunoglobuline sono un trattamento diffuso già dagli anni Cinquanta per il trattamento delle immunodeficienze primarie, e disponibili oggi sia in forma ad uso endovenoso (IVIG) sia, negli ultimi decenni, per infusione sottocutanea/intramuscolare (SCIG).
Ad oggi le immunoglobuline sono indicate anche per il trattamento di malattie autoimmuni e processi infiammatori sistemici.

Il trattamento per via sottocutanea (SCIG) ha portato a una semplificazione della terapia di somministrazione con immunoglobuline in quanto, non necessitando di un accesso venoso, permette anche la somministrazione domiciliare o l’autosomministrazione da parte del paziente, consentendo una maggiore autonomia nella gestione della propria malattia. La somministrazione avviene tramite pompa infusionale portatile che infonde il farmaco attraverso un piccolo ago inserito a livello del tessuto sottocutaneo dell’addome, delle spalle o della coscia.

Poiché la sede di infusione è rappresentata dal sottocute, la quantità di immunoglobuline che si possono infondere è minore rispetto alla IVIG e l’assorbimento risulta più lento; di conseguenza sono necessarie più infusioni domiciliari mensili di breve durata con pompa infusionale (ogni 7-15 giorni). Tuttavia, con queste brevi e frequenti somministrazioni, le immunoglobuline infuse sottocute, hanno una sopravvivenza in circolo più prolungata di quelle infuse endovena, con una capacità di mantenere i livelli sierici stabili più a lungo e una farmacocinetica tipicamente a plateau priva del picco della infusione endovenosa.

Dal punto di vista neurologico, gli studi pilota effettuati per studiare l’efficacia, la sicurezza, la fattibilità e la tollerabilità di SCIG nei pazienti con neuropatia motoria multifocale hanno aperto alla possibilità dell’utilizzo del trattamento per via sottocutanea anche nei pazienti con Miastenia Gravis in peggioramento. Anche nel paziente con MG, SCIG rappresenta una valida alternativa al trattamento endovenoso: I pazienti sono in grado di tollerarlo meglio e hanno una migliore qualità della vita grazie all’aggiunta flessibilità al programma di trattamento. SCIG è inoltre potenzialmente meno costoso di IVIG, venendo meno i costi ospedalieri e infermieristici, necessari invece per la somministrazione endovenosa.
Il trattamento per via sottocutanea ha anche il potenziale per essere più efficace e durevole poiché i livelli sierici di immunoglobuline mostrano un aumento più sostenuto rispetto alle IVIG. Tuttavia, a causa della limitata quantità di immunoglobuline che può essere infusa in un breve periodo, SCIG può correlarsi a un inizio ritardato dell’effetto della dose di picco, e può essere quindi meno efficace in pazienti in crisi di MG o che mostrano un rapido peggioramento.